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Ricerche bibliografiche con Mercury Z39.50 v 1.3

Configurare il Mercury Z39.50 v 1.3

Con questo post comincio l'analisi dei, pochi, client gratuiti disponibili per ricerche bibliografiche in grado di interrogare server Z39.50.

Il Mercury Z39.50 è un client multiserver nel senso che è in grado di effettuare ricerche su più server contemporaneamente. Può effettuare ricerche semplice, per nome ed autore, ma anche complesse come ricerche in base al numero ISBDN. Un software promettente il cui sviluppo procede lentamente lomitandone, a mio avviso, la diffusione.

Contiene una nutrita lista di server Z39.50 ma mancano, purtroppo, i server italiani. Il programma consente di aggiungerne di propri, ed e quello che vedremo nel seguito, ma non tutti i server sono correttamente supportati.

Per inserire propi server, una volta lanciato il programma dal menù edit accediamo alla sezione option come da figura:

La voce che ci interessa è l'ultima, ovvero Databases, clicchiamoci su e vedremo la pagina seguente:

Sono elencati i database cui accede, con protocollo Z39.50, il programma per le sue ricerche. Per selezionare i database su cui fare ricerche è sufficiente cliccare sulla casella a sinistra del nome del server.

Per aggiungere un nostro server clicchiamo sul pulsante Add, comparirà la maschera seguente:

Nell'esempio ho inserito i dati di accesso del server Z39.50 dell'università di Bologna. Da notare che il nome del database cui si accede va inserito alla fine dell'url del server dopo lo / diversamente Mercury non accederà alla base dati voluta.

Bene ora di seguito un esempio di ricerca eseguita su due server italiani, quello dell'università di bologna e quello della regione liguria:

Purtroppo non tutti i server italiani Z39.50 vengono correttamente gestiti da Mercury, il che ne limita l'uso per la platea italiana.

La pagina dove trovare i parametri dei server Z39.50 italiani è a questo link da dove potete facilmente raggiungere il gateway per interrogare i server via web (indirizzo qui) ugualmente efficace ma con la scomodità di dover interrogare i server uno alla volta.

Bene per ora mi fermo qui, indicando il link da dove scaricare Mercury (bit.ly/bDoF6R)

Protocolli per l'interoperabilità delle biblioteche: Z39.50

Ricerche bibliografiche online

Il protocollo Z39.50 detta le regole per la ricerca ed il recupero delle informazioni all'interno dei cataloghi delle biblioteche. E uno standard ANSI/NISO, ed ISO 23950. 

E' mantenuto dalla Library of Congress, la Biblioteca Nazionale Centrale americana. La sua funzione e la sua struttura, come anticipato, sono nate per facilitare l'interoperabilità tra le biblioteche in rete, ovvero rende possibile consultare le basi dati di qualsiasi biblioteca indipendentemente dal tipo di sistema di database usato. La prima versione risale al 1988. 

E un protocollo client/server e specifica le strutture dei dati e le regole di scambio, permettendo ad un sistema client (detto Origin nel formalismo del protocollo) di effettuare ricerche nelle basi dati di un sistema server (chiamato Target) e poter consultare i records risultanti.

Le potenzialità del protocollo stanno nel consentire la consultazione di basi dati eterogenee attraverso un unico linguaggio di interrogazione e con un'unica interfaccia.

Sinteticamente una sessione Z39.50 funziona così: una richiesta di ricerca (search query) viene inviata ad una base dati; i records trovati come risultato della richiesta vengono visualizzati sotto forma di un elenco (detto result set). Da questo elenco si accederà ai records veri e propri. Il result set può essere oggetto di un'ulteriore ricerca, che produrrà un altro result set.

All'interno della richiesta vi sono anche il nome del database ed il nome degli attributi che fanno parte di un insieme particolare di definizioni registrate (attribute-set-ID) che servono per riconoscere il tipo di attributi usati per l'indicizzazione del database. Il set di attributi usati dalle biblioteche viene detto bib-1.

Il client puo' specificare il formato della risposta. I formati supportati sono MARC, UNIMARC, USMARC, SUTR, GRS, e molti altri.

Alcune basi di dati esportano solo in un formato, generalmente l'UNIMARC, e i risultati vengono visti solo nel formato supportato. 

Con lo Z39.50 è possibile trasmettere contemporaneamente una richiesta a più server Z39.50. Le risposte vengono visualizzate divise per database. Per ora il problema della gestione dei doppioni non è risolto per la diversità delle descrizioni bibliografiche possibili per una stessa opera.

L'architettura Client/Server dello Z39.50 è diversa da quella del protocollo HTTP. Nello Z93.50 per ogni richiesta vengono creati dei gruppi di lavoro (sets) che possono essere ulteriormente elaborati. Viene tenuta perciò una memoria del lavoro svolto, limitata o meno da un time-out. Questo non è possibile con il protocollo HTTP che non prevede meccanismi propri di memorizzazione delle sessioni.

Molte biblioteche italiane sono dotate di server Z93.50 interrogabili sia con client standalone che via web. Per le interrogazioni via web esistono i gateway HTTP-Z39.50. A questa pagina (gateway z93.50)  l'elenco completo di quelli italiani.

I client Z93.50 standalone non sono molto diffusi. I migliori sono a pagamento, vedi EndNote (http://bit.ly/9miGlQ), mentre l'unico client gratuito decente è il Mercury (http://bit.ly/ds5mDk) semplice ma efficace.

In un prossimo intervento parlerò più approfonditamente dei client Z93.50 e della loro configurazione.

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