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Ad ognuno il proprio MAC

Guida alla modifica del MAC Address

In questo post illustro una delle tre tecniche utili per la modifica del MAC Address di una scheda Ethernet, comprese le schede WiFi. Il sistema operativo di riferimento è WindowsXP Pro.

Do per scontato che chi legge sappia cos'è il MAC Address, in ogni caso per comodità ne riporto la definizione. Do per scontato anche che il lettore sappia individuare il MAC Address della propria scheda.

Il MAC Address è un codice di 48 bit (6 byte) univocamente assegnato ad ogni scheda ethernet prodotta al mondo. L'ente preposto all'assegnazione dei codici MAC è lo Iana (www.iana.org) cui rimando per eventuali curiosità in merito.

I 48 bit dell'indirizzo sono divisi in 12 cifre esadecimali; le prime sei individuano univocamente il produttore dell'interfaccia di rete mentre le restanti sei sono il numero di serie della scheda.

In che modo viene usato il MAC Address nelle comunicazioni tra dispositivi ethernet esula da questo post, chi fosse interessato può trovare ampia documentazione in rete.  A noi interessa sapere come modificare il MAC Address di una scheda.

Abbiamo detto che l'indirizzo MAC di ofni scheda e unico, tuttavia per vari motivi è desiderabile modificarlo. Esistono tre tecniche per modificare il MAC Address della vostra scheda:

  1. Utilizzo dell'apposita opzione fornita dalla scheda stessa;
  2. Modifica a livello di registro di sistema;
  3. Utilizzo di software scritto ad hoc.

In questo post mi soffermo sulla prima tecnica. Non tutte le schede lo consentono, però laddove previsto la modifica del MAC Address risulta un gioco da ragazzi. Per prima cosa accediamo alla voce proprietà della nostra scheda ethernet. Un possibile percorso è il seguente:

Start -> Pannello di controllo -> Sistema -> Clic sulla linguetta hardware -> Clic su Gestione Periferiche

a questo punto individuiamo la nostra scheda ethernet (nella figura seguente seleziono una scheda WiFi) e facciamo clic con il pulsante destro del mouse sul nome della scheda e selezioniamo la voce proprietà:

Andiamo nella voce Avanzate e osserviamo quanto scritto nel riquadro Proprietà; se troviamo una voce del tipo “Network Address” oppure "Locally Administered Address"  allora possiamo modificare il MAC della scheda attivando la voce  valore e inserendo il nuovo codice direttamente. Nel nostro caso siamo fortunati, la scheda ci consente la modifica diretta del MAC Address:


Non tutte le schede ofrono questa opportunità. Qualora la vostra scheda non offra questa opzione dovrete ricorrere, come già preannunciato, ad altri sistemi che vedremo in un altro post.

Ricordo che l'uso delle informazioni scritte è per studio o per motivi professionali; inoltre invito a fare il backup del codice della scheda prima di ogni modifica.

TVSat e DigitalKey di Sky

Fatali confusioni

Molti conoscono il digitale terrestre (abbreviato DTT) anche perchè sta diventando l'unico modo per vedere la TV. Pochi invece conoscono TVSat che altri non è che la trasmissione via satellite degli stessi canali del digitale terrestre.

TVSat usa il satellite Hotbird orientato su 13 gradi est, lo stesso usato anche da Sky. E una soluzione comoda per chi abita in zone difficilmente raggiungibili dalle antenne terrestri ma anche da chi, e io sono fra quelli, ha un decoder satellitare e non vuole installare le antenne per il digitale terrestre.

Il funzionamento è semplice, basta acquistare un decoder del tipo TVSat e collegarlo alla parabola. C'è una smart card da attivare ma il tutto si risolve in pochi minuti; l'attivazione si può fare o via telefono o via internet. Più semplice a farsi che a dirsi.

Sky, vedendone il potenziale carattere concorrenziale, offre la DigitalKey che consente di vedere i canali Sky e anche quelli del DTT! Attenzione, visto che molti cadono nell'equivoco, per vedere i canali del digitale terrestre la DigitalKey  si collega alle antenne terrestri! Con la DigitalKey di Sky non si accede ai canali TVSat! In altre parole oltre alla parabola Sky ci vogliono anche le antenne terrestri.

Tutto ciò è specificato nelle faq che si trovano sul sito di Sky ma, non essendo scritte a caratteri cubitali, si cade nel fraintendimento esposto.

Attenzione quindi, se siete clienti Sky e vi attrae il mondo TVSat sappiate che la DigitalKey non trasforma il vostro decoder in un doppio ricevitore satellitare.

Uso la piattaforma TVSat da circa tre mesi e ne sono molto soddisfatto per cui se non avete esigenze particolari (tipo abbonamenti a partite e/o sport in genere) i canali offerti, oltre una trentina, sono anche troppi.

Segnalo RAI4 che trasmette film e serie TV altrimenti introvabili come Life On Mars e i mitici 4400. Insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta per cui non mi resta che augurare buona visione a tutti.

NOKERO, Il led nemico del kerosene

Lampada led ricaricabile

La nokero, che sta per no kerosene, nasce da un'osservazione semplice ma al tempo stesso preoccupante. Ci sono 1,6 miliardi di persone che non hanno energia elettrica. Queste persone usano, per illuminare gli ambienti in cui vivono, lampade a kerosene, immettendo ogni anno nell'atmosfera 190 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti all'inquinamento annuale di 30 milioni di automobili. Numeri drammaticamente rilevanti sul fronte della lotta all'inquinamento globale.

La nokero nasce con l'intento di offrire una lampada che, sostituendo quelle a kerosene, contribuisce alla riduzione dell'inquinamento e al miglioramento della sicurezza della lampada in se.

La nokero è dotata di diodi led alimentati da una batteria ricaricabile al nichel-metallo idruro (NiMH). La ricarica è fornita da mini pannelli solari posti sul corpo della lampada. Con una ricarica completa, la cui durata dipende dal tipo di esposizione al sole, si hanno dalle due alle quattro ore di luce.

L'autonomia è un po poca e magari sarebbe utile sostituire la pila con una ricaricabile al litio.

Gli usi sono vari e vanno oltre il contesto per cui è stata pensata. Può essere usata come lampada da campo sui luoghi di disastro naturale o come sistema di illuminazione in viaggio, giusto per fare degli esempi.

Sul sito non sono riportati dati circa il flusso luminoso prodotto nè la potenza equivalente, dati utili per paragonarla alle equivalenti lampade tradizionali ed elettroniche. 

Il costo è di 15 dollari che al cambio attuale sono circa 12 euro, non pochi ma considerando che i led hanno una vita stimata di 50000 ore, alla fine per i parametri occidentali risulta conveniente.

Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale del progetto: http://bit.ly/cN0U1g

CupCake 3D: Stampante tridimensionale open source

Stampe 3D per tutte le tasche

La CupCake 3D della MakerBot è una stampante tridimensionale open source. Venduta in varie combinazioni sia per i supporti che per il sistema di sviluppo (esiste anche una versione per arduino); la si può avere a meno di mille dollari!

MakerBot CupCake 3DE una stampante per hobbisti evoluti e non va paragonata ad altre stampanti simili pronte all'uso. La CupCake viene spedita in scatola di montaggio, con istruzioni chiare ma che richiedono comunque attenzione. 

E un prodotto open source ed è quindi modificabile e personalizzabile, accoppiata al sistema di sviluppo arduino costituisce un piatto ricco e stimolante per gli appassionati.

In rete ci son vari documenti scritti da chi la stampante l'ha acquistata ed usata. Io vi consiglio una visita al sito di un italiano che ha documentato la sua esperienza (clic qui).

Per acquistare la stampante visitate il sito del produttore, la MakerBot Industries (www.makerbot.com) dove potete trovare diversi video esplicativi. Vi consiglio anche una visita al wiki del progetto (clic qui) dove potrete trovare altra documentazione interessante.

Un prodotto economico, rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato, che consentirà a tutti gli appassionati di avvicinarsi al mondo delle stampe tridimensionali.

 

Da HP stampanti tridimensionali

La prototipazione da scrivania

La HP è nota a molti per i suoi plotter e le sue stampanti; apprezzati sia in ambito professionale che consumer. In questo settore l'innovazione la fa da padrone. Memore di ciò la hp ci stupisce con un prodotto inusuale per il grande pubblico: una stampante tridimensionale.

DesignJet 3DE una stampante ideale per il settore MCAD (mechanical computer aided design), per il settore educational e per tutti quei settori in cui c'è la necessità di realizzare un prototipo funzionale prima di passare alla fase della produzione.

Sottolineo il fatto che i modelli prodotti non sono immediatamente utilizzabili e ne potrebbero esserlo vista la natura della stampante.

Il nome è in linea con la tradizione hewlett-packard: DesignJet 3D. Ne esistono due versioni, una che produce modelli in color avorio e l'altra a colori.

In basso c'è il cassetto dove si inserisce una bobina di plastica ABS. La generazione del modello procede dal basso verso l'alto. Con un apposito accessorio la resina in eccesso dei supporti per la stampa è automaticamente rimossa con un getto d'acqua. Un apposito software orienta il pezzo in modo da minimizzare tempi di stampa e consumo di materiale.

Il modello da realizzare può avere dimensioni massime di 203 x 152 x 152 mm (L x P x A). In foto una selezione dei pezzi, fra i tanti, che si possono stampare.Esempi prototipi

Pesa 59 kg (l'unità di rimozione supporti 22 kg), è dotta di interfaccia ethernet e consuma 1200 watt.

Il prezzo è allineato con le prestazioni. Si parla di 12500 euro per il modello monocromatico e di 16200 euro per il modello a colori, entrambi iva esclusa.

Una stampante per un pubblico particolare e ad un prezzo decisamente poco popolare, tuttavia la sua indubbia qualità fanno prevedere una buona diffusione con un, si spera, conseguente riallineamento del prezzo.

Maggiori informazioni sul sito HP.

L'elettrico che fa tendenza e funziona

Il cargo scooter di oxygen

In un servizio su una fiera ad hannover (Hannover messe 2010) ho visto uno scooter elettrico che mi ha colpito. Appena ho potuto ho approfondito la notizia e ne sono rimasto piacevolmente stupito. Parlo dello scooter elettrico della oxygen.

La oxygen è un'azienda di padova nata nel 2001 come spin off dell'atala, nota azienda produttrice di bici. Sta riscuotendo notevole successo per il suo impegno nella progettazione e commercializzazione di scooter elettrici. L'ultumo nato, il cargo scooter, è stato adottato dalle poste svizzere che ne ha acquistao un primo lotto di 500 esemplari.

Fra gli altri in italia l'assessore all'ambiente del comune di padova lo usa come mezzo istituzionale al posto dell'auto blu.

Nasce come scooter da lavoro;  infatti può portare, con i portapacchi posteriore e anteriore, fino a 90 kg di carico, oltre il conducente. L'uso come mezzo per la mobilità personale è ovviamente possibile ed anzi auspicabile.

A differenza di altri scooter prodotti in passato dalla stessa azienda, il cargo scooter dispone di batterie al litio. Sullo scooter se ne possono montare 2, 3 o 4 con un autonomia rispettivamente di 60, 90 e 120 km. La velocità massima è di 45 km/h e i tempi di ricarica totale delle batterie vanno dalle 3 alle 6.5 ore.

Il motore è un brushless direct drive da 3.5 kW con una coppia massima di 180Nm ed è montato nella ruota posteriore. Dispone di un dispositivo per il recupero di energia dalle frenate.

Purtroppo non sono riuscito a sapere il prezzo. Non costerà come un motorino normale ma sapere la cifra da spendere sarebbe utile. Potrei scrivere all'azienda per avere delucidazioni ma sarà per il prossimo post.

Nuove frequenze per le Wlan

Frequenze televisive per Internet?

L'unione europea sta valutando l'ipotesi di usare le frequenze comprese nellintervallo 790 - 862  MHz per servizi di comunicazione elettronica. Si tratta delle frquenze rese libere dall'avvento del digitale terrestre. Anche se nessuno lo ha detto esplicitamente su molti blog si è sparsa la convinzione che si useranno dette frequenze per la diffusione di Internet.

Il tutto è nato da un articolo apparso su repubblica (per leggerlo clic qui) che sostiene l'idea di avere reti WiFi su tali bande.

La notizia fa nascere dubbi e perplessità.

Il WiFi opera sulle frequenze 2.4, 3.7 o 5 GHz. Per avere WiFi a 800 MHz ci vorrebbe la sua standardizzazione ovvero comprendere le basse frequenze all'interno dell'IEEE 802.11 (che definisce appunto il WiFi) oppure si sta pensando a qualcosa di diverso. 

Un canale TV DTT trasporta 4 canali televisivi con una banda di 19 Mbit/s un po poco per il web, considerando che il bacino di utenti sarà facilmente di migliaia di persone.

Insomma l'idea è potenzialmente valida anche perchè il segnale a quelle frequenze passa facilmente anche i muri ma la banda effettivamente disponibile per utente è bassa, almeno per un uso web.

Vedremo l'evolversi della situazione per capirci qualcosa in più.


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