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Ricerca personalizzata

Ad ognuno il suo FCC Code

Guida all'uso del codice FCC

Simbolo FCCEsistono da anni norme che regolamentano il modo di costruire e di funzionare degli apparecchi che emettono campi elettromagnetici. Negli USA ogni apparecchio che emette frequenze superiori a 500 KHz, per essere posto in commercio deve essere approvato dalla FCC (Federal Communication Comission) che, in caso positivo, rilascia un codice (L'FCC Code) composto da due campi: un campo di tre lettere che identifica il costruttore e un secondo campo contenente un codice numerico identificante il prodotto e i dati ad esso connesso. Equivalente europeo dell'FCC è l'ETSI.

L'esistenza del codice FCC, rintracciabile sugli apparecchi utilizzati in informatica come ad esempio un router, sarebbe ai più poco utile se non esistesse il sito che raccoglie i codici e i documenti ad esso collegati. Collegandovi al sito (http://bit.ly/aQCSGA) della FCC potete sapere molte cose sul vostro apparecchio. Se non sapete il chipset usato dalla vostra scheda wireless e non volete aprirla potete ottenere l'informazione cercata guardando le foto dell'interno dell'apparecchio senza fisicamente aprirlo. Una grande comodità.

Faccio un esempio di ricerca con un mio modem/router WiFi, un TPLink modello TD-W8901G. Nella parte inferiore del router identifico il suo FCC code. Come lo identifico? Semplice, oltre al logo FCC, c'è scritto proprio FCC Code! e questo vale per tutti gli apparecchi. In alcuni casi potrà esserci la sola scritta FCC ID senza logo, è il caso ad esempio di molti telefonini. Il codice del mio router è TE7TDW8901G3,  immetto il codice nella maschera di ricerca separando i primi tre caratteri dai restanti:

Il risultato è il seguente:

Cliccando sulla voce Detail si accede al dettaglio dei documenti inviati dal costruttore e visionabili. Rispondendo Ok ad una eventuale finestra di avviso otteniamo quanto segue:

I documenti sono in formato pdf e liberamente scaricabili. Cliccando sulla voce Internal Photos accediamo al documneto che contiene le immagini del mio router aperto e smontato. Nell'immagine seguente la scheda interna in tutto il suo splendore:


Un sito di indubbia utilità che consiglio di inserire tra i vostri preferiti.

Ad ognuno il proprio MAC

Guida alla modifica del MAC Address

In questo post illustro una delle tre tecniche utili per la modifica del MAC Address di una scheda Ethernet, comprese le schede WiFi. Il sistema operativo di riferimento è WindowsXP Pro.

Do per scontato che chi legge sappia cos'è il MAC Address, in ogni caso per comodità ne riporto la definizione. Do per scontato anche che il lettore sappia individuare il MAC Address della propria scheda.

Il MAC Address è un codice di 48 bit (6 byte) univocamente assegnato ad ogni scheda ethernet prodotta al mondo. L'ente preposto all'assegnazione dei codici MAC è lo Iana (www.iana.org) cui rimando per eventuali curiosità in merito.

I 48 bit dell'indirizzo sono divisi in 12 cifre esadecimali; le prime sei individuano univocamente il produttore dell'interfaccia di rete mentre le restanti sei sono il numero di serie della scheda.

In che modo viene usato il MAC Address nelle comunicazioni tra dispositivi ethernet esula da questo post, chi fosse interessato può trovare ampia documentazione in rete.  A noi interessa sapere come modificare il MAC Address di una scheda.

Abbiamo detto che l'indirizzo MAC di ofni scheda e unico, tuttavia per vari motivi è desiderabile modificarlo. Esistono tre tecniche per modificare il MAC Address della vostra scheda:

  1. Utilizzo dell'apposita opzione fornita dalla scheda stessa;
  2. Modifica a livello di registro di sistema;
  3. Utilizzo di software scritto ad hoc.

In questo post mi soffermo sulla prima tecnica. Non tutte le schede lo consentono, però laddove previsto la modifica del MAC Address risulta un gioco da ragazzi. Per prima cosa accediamo alla voce proprietà della nostra scheda ethernet. Un possibile percorso è il seguente:

Start -> Pannello di controllo -> Sistema -> Clic sulla linguetta hardware -> Clic su Gestione Periferiche

a questo punto individuiamo la nostra scheda ethernet (nella figura seguente seleziono una scheda WiFi) e facciamo clic con il pulsante destro del mouse sul nome della scheda e selezioniamo la voce proprietà:

Andiamo nella voce Avanzate e osserviamo quanto scritto nel riquadro Proprietà; se troviamo una voce del tipo “Network Address” oppure "Locally Administered Address"  allora possiamo modificare il MAC della scheda attivando la voce  valore e inserendo il nuovo codice direttamente. Nel nostro caso siamo fortunati, la scheda ci consente la modifica diretta del MAC Address:


Non tutte le schede ofrono questa opportunità. Qualora la vostra scheda non offra questa opzione dovrete ricorrere, come già preannunciato, ad altri sistemi che vedremo in un altro post.

Ricordo che l'uso delle informazioni scritte è per studio o per motivi professionali; inoltre invito a fare il backup del codice della scheda prima di ogni modifica.

HDReady, FullHD, CamHD, Cam CI+

Le sigle dell'elettronica, moderna babele

Con questo articolo chiarirò la differenza tra le sigle HDReady e FullHD, riferite ovviamente a dei televisori, e inoltre chiarirò in che termini è attualmente possibile parlare di digitale terrestre in alta definizione.

Il consorzio EICTA ha stabilito i requisiti minimi affinche un dispositivo di visione sia definibile HDREady.

Cominciamo con il dire che un televisore HDReady deve possedere i seguneti requisiti:

  • Lo schermo deve avere una risoluzione minima di 720 linee in modalità 16:9;

  • l'apparecchio deve accettare in ingresso segnali con risoluzione di 1280x720 pixel e frequenza di 50 e 60 HZ in modalità  progressiva (in sigla 720p) e segnali con risoluzione 1920x1080 e frequenza di 50 e 60Hz in modalità interlacciata (in sigla 1080i);

  • Il televisore deve avere un ingresso di tipo analogico YPbPr e uno digitale tra DVI o HDMI;Supportare il sistema anticopia HDCP.

Come si intuisce HDReady non indica televisore che riceve programmi TV in alta risoluzione ma televisore che è in grado di visualizzare segnali in alta definizione che possono provenire da una emittente televisiva, a patto di avere un adeguato ricevitore, ma anche da una fonte video come un DVD di tipo BlueRay.

Un televisore FullHD ha una risoluzione nativa di 1920x1080 di tipo progressivo; le altre caratteristiche sono uguali a quelli HDReady.

La ricezione di un programma con una risoluzione non adatta viene automaticamente corretta dal televisore con una operazione di scaling del tutto trasparente all'utente. E bene precisare che lo scaling non trasforma un segnale "normale" in uno ad alta definizione.

Chiariamo ora la relazione tra televisori ad alta definizione, HDREady o FullHD, e la televisione digitale terrestre. Per vedere un filmato in alta definizione esso deve essre trasmesso in alta definizione e il ricevitore deve essere in grado di riceverne correttamente il segnale.

I normali ricevitori DTT non sono HD. Bisogna che il ricevitore supporti le cd CamHD che vengono individuate con la sigla Cam CI+ oppure dalla presenza del logo DGTV con bollino color oro.

Spero di aver chiarito un po di dubbi sull'argomento. Di seguito alcuni link di interesse. Sito European Information Communications and Consumer Eletronics Tecnology Industry Associations, voci Wikipedia su scansione progressiva e interlacciata

TVSat e DigitalKey di Sky

Fatali confusioni

Molti conoscono il digitale terrestre (abbreviato DTT) anche perchè sta diventando l'unico modo per vedere la TV. Pochi invece conoscono TVSat che altri non è che la trasmissione via satellite degli stessi canali del digitale terrestre.

TVSat usa il satellite Hotbird orientato su 13 gradi est, lo stesso usato anche da Sky. E una soluzione comoda per chi abita in zone difficilmente raggiungibili dalle antenne terrestri ma anche da chi, e io sono fra quelli, ha un decoder satellitare e non vuole installare le antenne per il digitale terrestre.

Il funzionamento è semplice, basta acquistare un decoder del tipo TVSat e collegarlo alla parabola. C'è una smart card da attivare ma il tutto si risolve in pochi minuti; l'attivazione si può fare o via telefono o via internet. Più semplice a farsi che a dirsi.

Sky, vedendone il potenziale carattere concorrenziale, offre la DigitalKey che consente di vedere i canali Sky e anche quelli del DTT! Attenzione, visto che molti cadono nell'equivoco, per vedere i canali del digitale terrestre la DigitalKey  si collega alle antenne terrestri! Con la DigitalKey di Sky non si accede ai canali TVSat! In altre parole oltre alla parabola Sky ci vogliono anche le antenne terrestri.

Tutto ciò è specificato nelle faq che si trovano sul sito di Sky ma, non essendo scritte a caratteri cubitali, si cade nel fraintendimento esposto.

Attenzione quindi, se siete clienti Sky e vi attrae il mondo TVSat sappiate che la DigitalKey non trasforma il vostro decoder in un doppio ricevitore satellitare.

Uso la piattaforma TVSat da circa tre mesi e ne sono molto soddisfatto per cui se non avete esigenze particolari (tipo abbonamenti a partite e/o sport in genere) i canali offerti, oltre una trentina, sono anche troppi.

Segnalo RAI4 che trasmette film e serie TV altrimenti introvabili come Life On Mars e i mitici 4400. Insomma c'è solo l'imbarazzo della scelta per cui non mi resta che augurare buona visione a tutti.

La nuova top 500 dei supercomputer

Cinesi in vetta al mondo!

Sul sito www.top500.org è disponibile la classifica giugno 2010 dei 500 computer più veloci al mondo. Diverse le novità.

La cray torna a conquistare il primo posto con il supercomputer Jaguar XT5 capace di una velocità media di 1,75 petaflop al secondo. E' stato costruito all’interno dei laboratori Oak Ridge per il Dipartimento dell’Energia Americano. Al secondo posto un super computer cinese, il nebulae capace di una velocità media di 1,271 petaflop. E installato presso il National Supercomputing Centre di Shenzhen.

La vera novità sta nel fatto che nebulae è stato comunque considerato il superpc più potente al mondo, questo perchè raggiunge una velocità di picco di 2,98 petaflop al secondo, mentre Jaguar si ferma a 2,3 petaflop al secondo. Inoltre Jaguar consuma  7 MW di potenza elettrica, mentre Nebulae si ferma a 2,55 MW. Insomma la cina miete successi anche in questo particolare campo fino ad ora terreno quasi esclusivo di aziende e computer americani. Una bella sfida non c'è che dire.

Analizzando la classifica notiamo che 455 delle 500 macchine top usano linux come sistema operativo e che i processori intel sono presenti in 410 macchine e di queste 25 usano processori con sei core.

Come sono lontani i tempi in cui si gioivo per la presenza del tasto reset hardware sul mio spectrum plus! 

NOKERO, Il led nemico del kerosene

Lampada led ricaricabile

La nokero, che sta per no kerosene, nasce da un'osservazione semplice ma al tempo stesso preoccupante. Ci sono 1,6 miliardi di persone che non hanno energia elettrica. Queste persone usano, per illuminare gli ambienti in cui vivono, lampade a kerosene, immettendo ogni anno nell'atmosfera 190 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti all'inquinamento annuale di 30 milioni di automobili. Numeri drammaticamente rilevanti sul fronte della lotta all'inquinamento globale.

La nokero nasce con l'intento di offrire una lampada che, sostituendo quelle a kerosene, contribuisce alla riduzione dell'inquinamento e al miglioramento della sicurezza della lampada in se.

La nokero è dotata di diodi led alimentati da una batteria ricaricabile al nichel-metallo idruro (NiMH). La ricarica è fornita da mini pannelli solari posti sul corpo della lampada. Con una ricarica completa, la cui durata dipende dal tipo di esposizione al sole, si hanno dalle due alle quattro ore di luce.

L'autonomia è un po poca e magari sarebbe utile sostituire la pila con una ricaricabile al litio.

Gli usi sono vari e vanno oltre il contesto per cui è stata pensata. Può essere usata come lampada da campo sui luoghi di disastro naturale o come sistema di illuminazione in viaggio, giusto per fare degli esempi.

Sul sito non sono riportati dati circa il flusso luminoso prodotto nè la potenza equivalente, dati utili per paragonarla alle equivalenti lampade tradizionali ed elettroniche. 

Il costo è di 15 dollari che al cambio attuale sono circa 12 euro, non pochi ma considerando che i led hanno una vita stimata di 50000 ore, alla fine per i parametri occidentali risulta conveniente.

Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale del progetto: http://bit.ly/cN0U1g

Gestione documentale con Rack2-Filer

La gestione documentale in versione Fujitsu

Rack2-Filer 5.0 è un software di gestione documentale, ovvero consente di acquisire documenti in formato cartaceo e successivamente archiviarli.

Rack2-Filer 5.0 è una soluzione di file management e scansione documentale semplice da utilizzare e pensata per la casa, i piccoli uffici, gli studi professionali. Consente di reperire, organizzare e archiviare rapidamente in digitale i documenti cartacei, e gestire tutti i file in maniera intuitiva in una libreria virtuale, premendo un solo pulsante. Gli utenti possono convertire i documenti scansionati e i dati digitali in file PDF per suddividerli in cartelle elettroniche dotate di grafica e in raccoglitori virtuali.

Disponibile in sette lingue europee, il sistema offre nuove funzionalità tra cui un design rinnovato delle icone, la capacità di mostrare i risultati della ricerca in un raccoglitore, la possibilità di ridefinire l'ordine dei contenuti, la funzione invio per email e attivare la funzione Optical Character Recognition (OCR).

Il sistema OCR integrato in Rack2-Filer permette di ricercare i contenuti per parola, frase o numero; sono ricercabili anche le informazioni archiviate sotto forma di post-it digitali e i titoli dei raccoglitori.

Con Rack2-Filer gli utenti possono archiviare con grande efficienza i dati digitali e i documenti scannerizzati avvalendosi di numerosi potenti strumenti e funzioni rapide che mantengono i contenuti altamente accessibili, ordinatamente organizzati ed estremamente funzionali per ogni singolo utente. Un  software che rende l'uso della carta ridondante.

Particolarmente utile per gli studi professionali che vogliono archiviare le loro pratiche conservando la capacità di fare ricerche sulle stesse.

Il prezzo in linea con le prestazioni e non particolarmente eccessivo: 250$. Per informazioni consultate il sito del prodotto facendo clic qui

CupCake 3D: Stampante tridimensionale open source

Stampe 3D per tutte le tasche

La CupCake 3D della MakerBot è una stampante tridimensionale open source. Venduta in varie combinazioni sia per i supporti che per il sistema di sviluppo (esiste anche una versione per arduino); la si può avere a meno di mille dollari!

MakerBot CupCake 3DE una stampante per hobbisti evoluti e non va paragonata ad altre stampanti simili pronte all'uso. La CupCake viene spedita in scatola di montaggio, con istruzioni chiare ma che richiedono comunque attenzione. 

E un prodotto open source ed è quindi modificabile e personalizzabile, accoppiata al sistema di sviluppo arduino costituisce un piatto ricco e stimolante per gli appassionati.

In rete ci son vari documenti scritti da chi la stampante l'ha acquistata ed usata. Io vi consiglio una visita al sito di un italiano che ha documentato la sua esperienza (clic qui).

Per acquistare la stampante visitate il sito del produttore, la MakerBot Industries (www.makerbot.com) dove potete trovare diversi video esplicativi. Vi consiglio anche una visita al wiki del progetto (clic qui) dove potrete trovare altra documentazione interessante.

Un prodotto economico, rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato, che consentirà a tutti gli appassionati di avvicinarsi al mondo delle stampe tridimensionali.

 

La basilicata alla conquista delle stelle!

Space Car, il camper delle stelle

Il 4 giugno a Potenza ci sarà la presentazione ufficiale del primo osservatorio astronomico itinerante!

Arriva dalla nostra regione lo Space Car, il primo Osservatorio Astronomico Itinerante d’Italia e l’unico nel suo genere in Europa.

Presentato in anteprima l'anno scorso a Sasso di castalda e dopo alcune tappe nelle scuole e nelle piazze dei borghi lucani, lo Space Car sarà presentato ufficialmente il 4 giugno 2010 presso il Museo Archeologico Provinciale di Potenza.  

L'evento stellare  si aprirà alle  ore  17.30  con  la  conferenza  di  presentazione  del camper  delle  stelle  finanziato  dalla  Fondazione  per  il  Sud  e  realizzato  dall'Auser  Basilicata  con  il  supporto scientifico del Dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università Federico  II di Napoli e  la collaborazione di diversi enti locali e della stessa Regione Basilicata.

Alla  presentazione  saranno presenti diverse autorità. Fra  gli  altri ci saranno,   il  responsabile  di  progetto Mario  Sarli,  il  presidente  dell'Auser Nazionale Michele Mangano,  il presidente della Fondazione per  il Sud Carlo Borgomeo,  il sindaco della città di Potenza  Vito  Santarsiero,  il   presidente  della  Provincia  di  Potenza  Piero  Lacorazza, ,  il  Direttore  Scolastico Regionale  Franco  Inglese,  il presidente della Regione Basilicata Vito de Filippo, l'ispettore  del  Ministero  dell'Istruzione, dell'Università  e  della  Ricerca  Francesco Fasolino,  e  il  vice-presidente  del  Parlamento  Europeo Gianni Pittella. 

Dalle ore  20.00  la  carovana di  Space Car  si  sposterà presso  il  largo del Covo degli Arditi per aprire  le porte dell’Universo  con  una  serata  di  osservazione  astronomica  guidata  dal  prof.  Giuseppe  Longo,  ordinario  di astrofisica presso l’Università Federico II di Napoli e responsabile scientifico del progetto. 

Occasione ghiotta per gli appassionati di stelle! La presenza di numerose autorità, corollario inevitabile ma in questo caso utile, potrebbe essere l'occasione per denunciare lo stato di abbandono in cui versa l'università e la ricerca italiana. Progetti come questo vanno incentivati perchè è dalla cultura e dalla ricerca scientifica che può ripartire il nostro paese.

Per chi volesse conoscere l'auser e fondazione per il sud può consultare i rispettivi siti, cliccando sul nome degli stessi.

- Auser basilicata;

- Fondazione per il sud.

Sul sito dello spacecar è possibile inoltrare una richiesta per ospitare il camper nel prorpio comune. Diversi i comuni lucani che hanno già aderito. La richiesta può essere fatta anche da scuole, proloco o da appassionati astrofili. Per consultare il sito dello spacecar clic qui

Da HP stampanti tridimensionali

La prototipazione da scrivania

La HP è nota a molti per i suoi plotter e le sue stampanti; apprezzati sia in ambito professionale che consumer. In questo settore l'innovazione la fa da padrone. Memore di ciò la hp ci stupisce con un prodotto inusuale per il grande pubblico: una stampante tridimensionale.

DesignJet 3DE una stampante ideale per il settore MCAD (mechanical computer aided design), per il settore educational e per tutti quei settori in cui c'è la necessità di realizzare un prototipo funzionale prima di passare alla fase della produzione.

Sottolineo il fatto che i modelli prodotti non sono immediatamente utilizzabili e ne potrebbero esserlo vista la natura della stampante.

Il nome è in linea con la tradizione hewlett-packard: DesignJet 3D. Ne esistono due versioni, una che produce modelli in color avorio e l'altra a colori.

In basso c'è il cassetto dove si inserisce una bobina di plastica ABS. La generazione del modello procede dal basso verso l'alto. Con un apposito accessorio la resina in eccesso dei supporti per la stampa è automaticamente rimossa con un getto d'acqua. Un apposito software orienta il pezzo in modo da minimizzare tempi di stampa e consumo di materiale.

Il modello da realizzare può avere dimensioni massime di 203 x 152 x 152 mm (L x P x A). In foto una selezione dei pezzi, fra i tanti, che si possono stampare.Esempi prototipi

Pesa 59 kg (l'unità di rimozione supporti 22 kg), è dotta di interfaccia ethernet e consuma 1200 watt.

Il prezzo è allineato con le prestazioni. Si parla di 12500 euro per il modello monocromatico e di 16200 euro per il modello a colori, entrambi iva esclusa.

Una stampante per un pubblico particolare e ad un prezzo decisamente poco popolare, tuttavia la sua indubbia qualità fanno prevedere una buona diffusione con un, si spera, conseguente riallineamento del prezzo.

Maggiori informazioni sul sito HP.

Android WeTab, l'anti iPad?

Il fenomeno iPad e i suoi cloni

L'iPad è arrivato in italia, ormai lo sanno tutti. La apple fa di nuovo centro. E cominciata l'era della canapè informatique, ovvero dell'informatica da poltrona, o divano fate voi!

Come da tradizione, ad ogni dispositivo apple che fa tendenza fa da contraltare una serie più o meno nutrita di dispositivi compatibili o alternativi.

E il caso del WeTab, prodotto della tedesca neofonie. Un tablet con uno schermo da 11,6 pollici ovviamente touchscreen. Lo potete ammirare nell'immagine allegata.

Il sistema operativo è android con interfaccia personalizzata. Usa un processore atom da 1,66 GHz, ed è disponibile nelle versioni normali e 3G (integra un modem HSPA) con 16 o 32 GB di memoria. E dotato di connettività WiFi e nella versione 3G ha un modulo gps integrato. Non manca la classica webcam da 1,3 megapixel.

Un prodotto interessante che però non è ancora in vendita. Sarà per questo che anche sul nome esistono ancora perplessità. Infatti mentre sino a pochi giorni fa in tutti i siti e i blog che riportavano la notizia si parlava di WePad, oggi si parla di WeTab! Cautela preventiva contro azioni legali per concorrenza sleale? Non saprei. Dalle informazioni ufficiali posso dire che il nome definitivo del dispositivo è WeTab, salvo ripensamenti.

E possibile preordinarlo sul sito del produttore. Gli ordinativi saranno evasi a partire da giugno. La disponibilità massiccia dei dispositivi è prevista per agosto 2010.

I prezzi? Diversi ma, almeno nella versione base, non molto da quelli dell'iPad. Il modello da 16 GB costa 449 euro (l'iPad 16 GB 499 euro) mentre il modello da 32 GB 3G 569 euro (l'iPad da 32 GB 3G 699 euro). La differenza vera la faranno, come sempre, la disponibilità di accessori ed applicazioni a prezzi ragionevoli e, in questo caso, la capacità di android di sedurre il mercato.

Battaglia dura sopratutto per chi è costretto, suo malgrado, ad inseguire apple che in quanto ad innovazione da lezioni a tutti.

Per informazioni consultate il sito della WeTab

L'elettrico che fa tendenza e funziona

Il cargo scooter di oxygen

In un servizio su una fiera ad hannover (Hannover messe 2010) ho visto uno scooter elettrico che mi ha colpito. Appena ho potuto ho approfondito la notizia e ne sono rimasto piacevolmente stupito. Parlo dello scooter elettrico della oxygen.

La oxygen è un'azienda di padova nata nel 2001 come spin off dell'atala, nota azienda produttrice di bici. Sta riscuotendo notevole successo per il suo impegno nella progettazione e commercializzazione di scooter elettrici. L'ultumo nato, il cargo scooter, è stato adottato dalle poste svizzere che ne ha acquistao un primo lotto di 500 esemplari.

Fra gli altri in italia l'assessore all'ambiente del comune di padova lo usa come mezzo istituzionale al posto dell'auto blu.

Nasce come scooter da lavoro;  infatti può portare, con i portapacchi posteriore e anteriore, fino a 90 kg di carico, oltre il conducente. L'uso come mezzo per la mobilità personale è ovviamente possibile ed anzi auspicabile.

A differenza di altri scooter prodotti in passato dalla stessa azienda, il cargo scooter dispone di batterie al litio. Sullo scooter se ne possono montare 2, 3 o 4 con un autonomia rispettivamente di 60, 90 e 120 km. La velocità massima è di 45 km/h e i tempi di ricarica totale delle batterie vanno dalle 3 alle 6.5 ore.

Il motore è un brushless direct drive da 3.5 kW con una coppia massima di 180Nm ed è montato nella ruota posteriore. Dispone di un dispositivo per il recupero di energia dalle frenate.

Purtroppo non sono riuscito a sapere il prezzo. Non costerà come un motorino normale ma sapere la cifra da spendere sarebbe utile. Potrei scrivere all'azienda per avere delucidazioni ma sarà per il prossimo post.

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