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NOKERO, Il led nemico del kerosene

Lampada led ricaricabile

La nokero, che sta per no kerosene, nasce da un'osservazione semplice ma al tempo stesso preoccupante. Ci sono 1,6 miliardi di persone che non hanno energia elettrica. Queste persone usano, per illuminare gli ambienti in cui vivono, lampade a kerosene, immettendo ogni anno nell'atmosfera 190 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti all'inquinamento annuale di 30 milioni di automobili. Numeri drammaticamente rilevanti sul fronte della lotta all'inquinamento globale.

La nokero nasce con l'intento di offrire una lampada che, sostituendo quelle a kerosene, contribuisce alla riduzione dell'inquinamento e al miglioramento della sicurezza della lampada in se.

La nokero è dotata di diodi led alimentati da una batteria ricaricabile al nichel-metallo idruro (NiMH). La ricarica è fornita da mini pannelli solari posti sul corpo della lampada. Con una ricarica completa, la cui durata dipende dal tipo di esposizione al sole, si hanno dalle due alle quattro ore di luce.

L'autonomia è un po poca e magari sarebbe utile sostituire la pila con una ricaricabile al litio.

Gli usi sono vari e vanno oltre il contesto per cui è stata pensata. Può essere usata come lampada da campo sui luoghi di disastro naturale o come sistema di illuminazione in viaggio, giusto per fare degli esempi.

Sul sito non sono riportati dati circa il flusso luminoso prodotto nè la potenza equivalente, dati utili per paragonarla alle equivalenti lampade tradizionali ed elettroniche. 

Il costo è di 15 dollari che al cambio attuale sono circa 12 euro, non pochi ma considerando che i led hanno una vita stimata di 50000 ore, alla fine per i parametri occidentali risulta conveniente.

Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale del progetto: http://bit.ly/cN0U1g

16 06. L'ambo della differenziata Santangiolese

Parte la nostra raccolta differenziata

Il sedici giugno 2010 parte la raccolta differenziata a Santangelo. Forse sarebbe più idoneo usare il termine parte il completamento della raccolta differenziata ma fa meno effetto.

In effetti la nuova amministrazione ha integrato gli strumenti già esistenti per completare il ciclo della raccolta differenziata. Infatti le campane per vetro e medicinali c'erano già, cosi come i cassonetti per carta e plastica che sono stati però sostituiti a favore della raccolta porta a porta.

Leggendo direttamente dall'opuscolo fornito dal comune, reperibile sul sito ufficiale dello stesso, vediamo i dettagli dell'operazione.

Sacco multimateriale
"Questo  tipo  di  raccolta  differenziata,  definita  “Multimateriale” consente  il  recupero,  in  un  qualsiasi sacchetto  di  colore  chiaro trasparente,  diverse  tipologie  di  materiali  recuperabili  quali  carta, cartone  e  poliaccoppiati;  imballaggi  in  plastica;  alluminio; acciaio/banda  stagnata.  I materiali  raccolti saranno  successivamente destinati ad un impianto di selezione che provvederà a separarli e avviarli al recupero."

L'elenco dei materiali conferibili nel sacco è lungo per cui rimando all'opuscolo per i dettagli. Sottolineo comunque che i contenitori, di qualunque tipo, svuotati del proprio contenuto vanno lavati per evitare di lasciare negli stessi residui. Dall'opuscolo non si evince un dato che andrebbe sottolineato, a meno che il nostro comune non adotti tecniche di riciclaggio diverse: oggetti come ad esempio piatti di plastica unti, perchè usati per mangiare, non andrebbero nel sacco multimateriale ma in quello indifferenziato.

La raccolta viene effettuata una volta a settimana, il mercoledi. Occorre depositare davanti la propria abitazione il sacco entro le ore 7.00 del mattino.

Rifiuto umido, organico, indifferenziato
Sempre dall'opuscolo traggo la tipologia di rifiuti da conferire nel sacco indifferenziato: "Tutti  i  rifiuti  che  non  possono  essere  avviati  nella  fase  di  separazione  e  di  recupero  (residui
della differenziata), sono da considerati rifiuti indifferenziati che vanno inviati alle discariche o agli  inceneritori.  I  rifiuti  vanno  riposti  in  appositi  sacchi  trasparenti  di  colore  bianco appositamente forniti dal Comune."

La  raccolta viene effettuata a domicilio due volte alla settimana: Lunedì e Venerdì. Bisognerà depositare il sacco dei rifiuti davanti la propria abitazione entro le ore 7,00 del mattino.

Gli altri rifiuti
Il vetro va conferito nelle apposite campane dislocate sul territorio comunale, il tessile viene ritirato a domicilio il quarto mercoledi del mese, gli elettrodomestici vengono ritirati su prenotazione il secondo mercoledi del mese, gli ingombranti vengono ritirati a domicilio, previo appuntamento telefonico, il terzo mercoledi del mese. Il numero da chiamare è  lo 0975386502- Int.9

Le pile e i farmaci si depositano negli appositi contenitori dislocati sul territorio comunale.

Se funzionerà o meno lo vedremo in corso d'opera. In questi giorni il comune sta distribuendo il kit, composto dai sacchetti di plastica e da un secchio per immondizia.

Resta il rammarico di non poter reperire ancora alcun documento che spieghi nel dettaglio la composizione della tariffa 2010 che, da affermazioni non smentite, sarà tre volte quella attuale. La pagheremo nel 2012 e allora sarà tardi per lamentarsi. Certo se si avvererà la profezia della fine del mondo avremo altro di cui preoccuparci!

Se qualcuno si gioca l'ambo e vince si ricordi di offrirmi un caffè, se vuole.

Le bottiglie di plastikj

La traversata della zattera riciclata

David Mayer da Rothschild, il nome è già un programma, sta continuando la sua traversata a bordo della plastikj che lo porterà da San Francisco a Sidney percorrendo ben 9000 miglia nautiche. Ad oggi ne sono state percorse poco più di 5000.

La plastikj è una moderna e tecnologica zattera fatta di bottiglie di plastica. Ne sono servite ben 12500 per costruirla. Ospita sei membri di equipaggio ed è fatta tutta di materiali ricilcati. Nelle bottiglie i tecnici hanno anche intrappolato anidride carbonica.

La vela è ricavata da materiali plastici, ci sono le immancabili celle fotovoltaiche e dei generatori azionati a bicilcetta. C'è un impianto per il trattamento delle acque nere e un orto verticale.

Missione interessante da tutti i punti di vista ma possibile solo ad un ricco trentenne che ha così coronato il suo sogno nel cassetto.

La missione vuole anche attirare sulla mai abbastanza citata  great pacific garbage patch, ovvero un vero e proprio stato grande cinque volte la gra bretagna e formato da rifiuti, in gran parte plastica, raccolti e messi insieme dalle correnti oceaniche tra la california e le hawai.

Insomma una bella traversata con un'imbarcazione stimolante, condita da buoni propositi che in questi casi non possono mai mancare. Speriamo non resti solo il sogno realizzato di un giovane ricco inglese. 

Per seguire la traversata e per avere tutte le informazioni sull'imbarcazione consultate il sito ufficiale.  

Differenziata e pannolini a Santangelo Le Fratte

Riflessioni sulla futura differenziata

L’imminente avvio della raccolta differenziata pone interrogativi ai quali fino ad oggi non avevamo pensato. Quello di come differenziare i pannolini è un esempio, immagino ci siano altre categorie di rifiuti, diciamo così “particolari”, che fanno parte del nostro vivere quotidiano e che al momento ci sfuggono, che dovremo capire come “differenziare”.

Per quanto riguarda l’uso dei pannolini trovo l’idea di quelli lavabili, quindi utilizzabili più volte, buona, non solo per produrre meno rifiuti da smaltire, ma anche economica. E’ un po’ il discorso fatto in alcune città dove i grandi supermercati hanno adottato per la vendita di alcuni prodotti, ad esempio i detersivi, il metodo cosiddetto “alla spina”. Nel caso del detersivo, si compra un flacone di plastica la prima volta, quando è vuoto lo si riempie di nuovo al distributore, si pagano solo i litri di detersivo “ricaricati”, riutilizzando il flacone. Il risultato è minor costo dei detersivi e minore produzione di plastica da smaltire. Non male!!!
Esperimenti del genere sono numerosi in diverse città e per diversi prodotti. La gente è contenta perché risparmia e si è adeguata volentieri. A dimostrazione che iniziative valide e ben programmate sono ben recepite dai cittadini.

Francamente quello dello smaltimento dei pannolini è un problema che non mi sono posta, forse perché nella mia famiglia non ci sono neonati o bambini piccoli, mi rendo però conto che il problema esiste per chi invece ne ha.

QUINDI I PANNOLINI VANNO NEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI!!!

Bene. Mi fa piacere saperlo. Faccio però una riflessione. I rifiuti “indifferenziati” come saranno raccolti? Immagino che saranno ritirati presso le nostre case e, a quanto risulta, e questa è una delle ultime informazioni di cui sono venuta a conoscenza, verranno depositati presso il centro di raccolta di contrada “Braide”, dove, contrariamente a quanto annunciato inizialmente, sarà predisposto uno “scarrabile” per i rifiuti “indifferenziati”, cioè tutti quei rifiuti che non possono essere differenziati o che la gente non ha “separato”. Quindi anche i pannolini andranno tra i rifiuti indifferenziati, insieme ad altri? Ora immaginate d’estate, con il caldo, cosa succederà. Io l’ho immaginato!!! Ma non solo. Potrebbe succedere quanto accaduto circa 10gg. fa presso i cassonetti della spazzatura situati all’incrocio della “madonnina” a c/da Isca.

Cosa è successo? Dunque c’era un notevole cumulo di spazzatura, segno che da qualche giorno non era stata prelevata (per la verità questa situazione si verifica già da qualche settimana e l’ho constatato di persona nel mese di maggio!!). La quantità di spazzatura era tale da “trasbordare” dai cassonetti, ormai pieni. La gente ha quindi deposto le buste con la spazzatura, chiuse, di fianco ai cassonetti. Il venerdì mattina è passato il camion della spazzatura per il ritiro, sono stati svuotati i cassonetti, ma le buste poste di fianco non sono state raccolte. Nella notte tra venerdì e sabato, o comunque nelle prime ore del sabato mattina, alcuni cani “randagi” (questo dei cani randagi è un problema ancora irrisolto nonostante le delibere comunali!!!) hanno rotto le buste e sparso la spazzatura contenuta per tutto il circondario, compresa sede stradale e terreni adiacenti. Tra i rifiuti c’erano anche pannolini per bambini, naturalmente usati!!

Al di là dell’interesse e del disagio che chi abita da quelle parti possa avere avuto per l’accaduto (mia mamma, che è più accomodante di me, si è messa a raccogliere alla meno peggio la spazzatura sparsa, io avrei fotografato lo scempio e sporto denuncia!!!) l’episodio pone una riflessione.

Se ciò accade anche presso il centro di raccolta? Certo se sarà chiuso o presidiato, come previsto dalla normativa, non potranno entrare cani “randagi” (Forse!!!) ma, se durante le operazioni di scarico dei rifiuti negli “scarrabili”, o durante le operazioni di sostituzione di quelli pieni con altri vuoti, parte dei rifiuti cade al di fuori, cosa succederà, gli operatori adetti raccoglieranno i rifiuti? Oppure verranno lasciati lì? E se così fosse, il tempo, caldo o intemperie varie, come ridurranno la spazzatura caduta? Queste domande sono lecite perché ancora non ho capito il tipo di copertura prevista, e se prevista, per il centro di raccolta.
Al momento si sa solo che ci saranno le siepi intorno… che qualcuno curerà, immagino!!!
Comunque la normativa sui centri di raccolta è chiara su questi aspetti: siepi nell’intorno, copertura, ma anche scarichi fognari per la pulizia dell’area, manutenzione dell’area ecc. ecc.
Quindi se la spazzatura cadrà al di fuori degli “scarrabili” si pulirà o laverà il piazzale?

Francamente, sulla base dell’episodio di cui ho riferito, dubito fortemente che qualcuno raccoglierà la spazzatura che cadrà a terra o che qualcuno si metterà a lavare il piazzale...e continuano a chiamarla “isola ecologica”!!!!!

La tia e la sua applicazione

Criteri di calcolo per la tia

La tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) sta scomparendo a favore della tia ovvero della tariffa igiene ambientale. Il nostro paese non fa eccezione. E di questi giorni l'approvazione delle nuove tariffe da parte dell'Amministrazione Comunale di Santangelo Le Fratte. Non conosco i dettagli della manovra, so solo che si parla del triplo rispetto a quanto fin qui pagato! Se ciò è vero c'è di che protestare e sonoramente anche! Per il 2008 ho versato poco più di 200 euro. Secondo quanto si dice tra due anni dovrò pagare 600 euro!?

Prima di pensare a forme di protesta mi piace capire cosa si è fatto e cosa si fà per la determinazione dei costi associati alla nostra raccolta rifiuti. In attesa di leggere dati locali cercherò di spiegare in termini semplici come si calcola la tia in modo da avere punti di riferimento precisi per valutare le nuove tariffe.

Premesso che la tia impone la copertura totale dei costi associati al servizio nettezza urbana mentre la tarsu imponeva una copertura di almeno il 50%, coprendo il resto con altre voci di bilancio, cercherò di spiegare brevemente cosa prevede l'attuale normativa in merito ai criteri di calcolo della tia, criteri che dovrebbero essere adottati per la redazione del regolamento comunale per la tariffa igiene ambientale.

Per i ragionamenti che andrò ad esporre occorrono un paio di premesse.

1. Il costo del servizio di gestione dei rifiuti deve essere coperto integralmente dalla TIA. Per rifiuti intendo, oltre ai "normali" rifiuti anche i rifiuti domestici ingombranti ed i rifiuti di  qualunque natura o provenienza giacenti  su strade ed aree pubbliche o soggette ad uso pubblico. 

2. Il costo di gestione è definito ogni anno in relazione al piano finanziario degli interventi necessari e in generale rispetto a tutto quello che è previsto dall'art. 8 del D.P.R. n. 158/1999.

La determinazione della TIA parte dai  presupposti indicati  dall’articolo 65 del  D.Lgs.507/93 e dalla Circolare 25/E del 2000, che fa presente che risulta sostanzialmente coerente con  il  principio dell'art.  65 del  D.  Lgs. 507/93  l'utilizzazione dei   criteri  dettati  dal  metodo normalizzato (DPR 158/99) per la determinazione della entità della tariffa.

In sostanza per la determinazione della  TIA  da parte del Comune  si fa riferimento all’insieme dei criteri e delle condizioni previsti per la definizione della "TIA di riferimento" di cui all’articolo 2 del D.P.R. n. 158/1999, da approvare dalla Giunta Comunale annualmente. 

La TIA di riferimento a regime deve coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti  urbani, nei  modi  previsti  dall'allegato 1,  punto 1,  del  D.P.R.  n.  158/1999,  e  rispettare l’equivalenza tra il totale delle entrate tariffarie e il totale dei costi di cui al medesimo allegato.

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Raccolta differenziata a Sant’Angelo le Fratte

Luci ed ombre sulla nostra differenziata

Come annunciato anche dalla stampa regionale lucana (vedi “Il Quotidiano” del 04/05/2010), è  in partenza nel nostro  paese,  piccolo  centro  della  valle  del Melandro,  la  raccolta  differenziata  insieme  al  nuovo  piano  di gestione dei rifiuti messo a punto dall’Amministrazione Comunale.  

E’  opinione  comune  che  la  raccolta  differenziale  è  il  modo  più  razionale  per  gestire,  nel  rispetto dell’ambiente, il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Problema che coinvolge non solo il nostro comune e la nostra regione, ma tutto il territorio nazionale.
Tutti siamo chiamati ad un atto di responsabilità e di educazione civica, affinché  la raccolta differenziata si faccia, con rigore e precisione. Ci sono tuttavia alcuni aspetti del piano messo a punto dall’Amministrazione Comunale di Sant’Angelo che inducono a qualche riflessione e critica. 

Innanzitutto  sull’informazione e  il coinvolgimento dei cittadini  che, di  fatto, non c’è  stato,  se non a “fatto compiuto”.  Nei  giorni  scorsi  i  rappresentanti  dell’Amministrazione  sono  stati  impegnati  in  una  serie  di incontri e dibattiti pubblici per informare la cittadinanza. Il primo si è tenuto il 16 aprile scorso, altri si sono tenuti  nelle  4  frazioni  più  grandi  del  paese.  Pur  apprezzando  l’impegno,  l’informazione  è  stata  tardiva  in considerazione di due fatti oggettivi. 

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L'elettrico che fa tendenza e funziona

Il cargo scooter di oxygen

In un servizio su una fiera ad hannover (Hannover messe 2010) ho visto uno scooter elettrico che mi ha colpito. Appena ho potuto ho approfondito la notizia e ne sono rimasto piacevolmente stupito. Parlo dello scooter elettrico della oxygen.

La oxygen è un'azienda di padova nata nel 2001 come spin off dell'atala, nota azienda produttrice di bici. Sta riscuotendo notevole successo per il suo impegno nella progettazione e commercializzazione di scooter elettrici. L'ultumo nato, il cargo scooter, è stato adottato dalle poste svizzere che ne ha acquistao un primo lotto di 500 esemplari.

Fra gli altri in italia l'assessore all'ambiente del comune di padova lo usa come mezzo istituzionale al posto dell'auto blu.

Nasce come scooter da lavoro;  infatti può portare, con i portapacchi posteriore e anteriore, fino a 90 kg di carico, oltre il conducente. L'uso come mezzo per la mobilità personale è ovviamente possibile ed anzi auspicabile.

A differenza di altri scooter prodotti in passato dalla stessa azienda, il cargo scooter dispone di batterie al litio. Sullo scooter se ne possono montare 2, 3 o 4 con un autonomia rispettivamente di 60, 90 e 120 km. La velocità massima è di 45 km/h e i tempi di ricarica totale delle batterie vanno dalle 3 alle 6.5 ore.

Il motore è un brushless direct drive da 3.5 kW con una coppia massima di 180Nm ed è montato nella ruota posteriore. Dispone di un dispositivo per il recupero di energia dalle frenate.

Purtroppo non sono riuscito a sapere il prezzo. Non costerà come un motorino normale ma sapere la cifra da spendere sarebbe utile. Potrei scrivere all'azienda per avere delucidazioni ma sarà per il prossimo post.

Raccolta differenziata e costi associati

Dalla TARSU alla TIA ovvero dalla tassa alla tariffa

Con il Decreto Ronchi (d.lgs.22/97, art.49) e con il suo regolamento attuativo (d.p.r. 158/99) il legislatore ha previsto la graduale introduzione della T.I.A. "tariffa di igiene ambientale" che sostituisce la TARSU, ovvero la "tassa rifiuti solidi urbani".

Alcuni Comuni hanno cominciato ad adeguarsi ai dettami della legge, sostituendo la TARSU con la TIA e disciplinandone la riscossione con specifici regolamenti.

Era previsto che i comuni passassero al nuovo regime entro Dicembre 2006, tuttavie le leggi finanziarie 2007 e 2008 hanno sospeso i termini decretando che i Comuni dovessero mantenere lo stesso sistema di tassazione del 2006 fino a tutto il 2009.

Nel frattempo la TIA è stata ridefinita con il cosiddetto "decreto ambientale", D.lgs.152/2006, che ad oggi manca ancora del regolamento attuativo, ovvero di un decreto del Ministero dell'ambiente. I passaggi al nuovo sistema sono stati sospesi in attesa del decreto che consentira' ai Comuni di adottare la TIA secondo le nuove disposizioni del codice ambientale.

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Isola ecologica in c.da braide a Santangelo

Riflessioni su raccolta differenziata e isola ecologica

In merito alle discussioni nate intorno alla costruenda isola ecologica in c.da braide vorrei dare un mio contributo alla discussione che si è sviluppata intorno ad essa.

Innanzitutto sono fermamente convinta che bisogna fare la raccolta differenziata. Finalmente anche a Sant’Angelo si fa o si farà, che ci sia stato imposto o che sia stata decisione volontaria il dato di fatto è che “finalmente si fa”. Certo dovremo cambiare le nostre abitudini e, a mio modesto parere, ci vorrà un po’ di tempo prima che la cosa vada a regime e la gente si abitui. Si tratta di cambiare un gesto che oggi facciamo “automaticamente”, quello di buttare il rifiuto (carta, plastica, vetro ecc.) nel secchio dell’immondizia che fino ad oggi abbiamo avuto a casa nostra. Sono convinta che in breve tempo la gente si abituerà, ma un po’ di tempo ci vorrà!!!

Detto questo voglio fare alcune considerazioni.

Anch’io abito in zona dove verranno realizzate le “isole ecologiche” o “ecopiazzola” (ho saputo successivamente della sua denominazione!!!). Certo! più distante rispetto ad altri, e qualcuno potrebbe dire anche “molto distante”, tuttavia la cosa non mi ha “entusiasmato” quando, periodo di Pasqua, l’ho saputo.
La prima reazione, forse anche un po’ egoistica, è stata “Perché proprio in quella area e proprio vicino casa nostra? Non si poteva trovare un altro sito?”. Il fatto è che non si avevano, e inizialmente non ho avuto, informazioni esatte su cosa si stava per realizzare.

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