Dalla TARSU alla TIA ovvero dalla tassa alla tariffa

Con il Decreto Ronchi (d.lgs.22/97, art.49) e con il suo regolamento attuativo (d.p.r. 158/99) il legislatore ha previsto la graduale introduzione della T.I.A. "tariffa di igiene ambientale" che sostituisce la TARSU, ovvero la "tassa rifiuti solidi urbani".

Alcuni Comuni hanno cominciato ad adeguarsi ai dettami della legge, sostituendo la TARSU con la TIA e disciplinandone la riscossione con specifici regolamenti. 

Era previsto che i comuni passassero al nuovo regime entro Dicembre 2006, tuttavie le leggi finanziarie 2007 e 2008 hanno sospeso i termini decretando che i Comuni dovessero mantenere lo stesso sistema di tassazione del 2006 fino a tutto il 2009.

Nel frattempo la TIA è stata ridefinita con il cosiddetto "decreto ambientale", D.lgs.152/2006, che ad oggi manca ancora del regolamento attuativo, ovvero di un decreto del Ministero dell'ambiente. I passaggi al nuovo sistema sono stati sospesi in attesa del decreto che consentira' ai Comuni di adottare la TIA secondo le nuove disposizioni del codice ambientale.

Il termine ultimo per adottare la TIA in base alle "vecchie" leggi vigenti e' stato prorogato al 30 Giugno 2010 (per le precedenti proroghe vedi Dl 208/08, 78/09 e, per ultimo, il "milleproroghe" 2010, Dl 194/09).

Si e' creata una situazione di coabitazione tra vecchio e il nuovo sistema, ovvero TARSU e TIA. Cio' in attesa che vengano rese attuative anche le "nuove" disposizioni tariffarie del Codice ambientale. 

Differenze tra la tassa e la tariffa

La principale differenza tra Tarsu e Tia è nei criteri per la determinazione del prelievo. 

La tassa rifiuti è calcolata sulla base dei metri quadrati dei locali e delle aree occupate dal contribuente, senza tener conto del numero degli occupanti. 

La tariffa è suddivisa in una quota fissa e in una quota variabile.

La quota fissa comprende le spese generali sostenute per l'organizzazione del servizio, che in quanto tali non variano in funzione della quantità di rifiuti prodotti. Si tratta ad esempio delle quote di ammortamento degli impianti, delle spese di amministrazione e dei costi di gestione dei rifiuti esterni come lo spazzamento strade. 

La quota variabile deve tendere ad avvicinare il prelievo al grado di fruizione del servizio pubblico da parte del cittadino. Questo avviene modulando l'ammontare da pagare in ragione di specifici parametri normativi. A tale scopo, gli utenti del servizio vengono suddivisi in due categorie:

  • le utenze domestiche ovvero le famiglie;
  • le utenze non domestiche ovvero gli operatori economici.

Per le famiglie, i parametri per determinare l'importo da pagare sono costituiti dai metri quadrati dei locali e dal numero dei componenti del nucleo familiare. 

Per gli operatori economici, invece, i criteri previsti sono costituiti dalla superficie dei locali e dalla produttività media di rifiuti per metro quadrato, individuata per ciascuna macro tipologia di attività.

Nei Comuni più efficienti i criteri sopra indicati sono sostituiti dalla pesatura individuale dei rifiuti prodotti. In questo sistema, i cittadini pagano una somma direttamente corrispondente alle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico.

Un'ulteriore differenza tra le due tipologie di prelievo è che mentre nella Tarsu non esiste l'obbligo della copertura integrale dei costi del servizio, essendo sufficiente che il Comune assicuri una copertura minima del 50%, nella Tia invece, almeno a regime, tale obbligo sussiste. Le spese da coprire con la tariffa, inoltre, sono superiori a quelle della Tarsu, e ciò succede perché nella Tia si tiene conto anche delle spese di amministrazione (stipendi del personale amministrativo, oneri del contenzioso, perdite su crediti), ecco perché, mediamente, gli importi da pagare a titolo di tariffa sono più elevati di quelli dovuti per la Tarsu.

La raccolta differenziata 

In tutti i Comuni è obbligatorio attivare la raccolta differenziata, che può consistere nella raccolta domiciliare delle frazioni da riciclare oppure nell'installazione di piattaforme ecologiche di "quartiere".

Il sistema scelto dal nostro Comune è misto: parte dei rifiuti verrà raccolta porta a porta e parte dovrà essere conferito dai cittadini nella costruenda isola ecologica in C.da Braide. Allo scopo l'amministrazione ha diffuso opuscoli ed organizzato incontri con la popolazione.

L'attivazione della raccolta differenziata comporta riduzioni per i cittadini in Tia, mentre non è detto che abbia effetti per chi paga la Tarsu. Nell'ambito della tariffa Ronchi è infatti previsto, all'articolo 49, comma 10, Dlgs 22/97, e all'articolo 7, comma 1, Dpr 158/99, che la quota variabile debba essere ridotta in proporzione ai risultati raggiunti nella raccolta differenziata. In ambito Tarsu, invece, non esiste nessuna disposizione specifica. È tuttavia possibile per i Comuni deliberare, con regolamento, delle riduzioni correlate ai risultati della raccolta differenziata (articolo 67, Dlgs 507/93).

Il nostro Comune si appresta al varo della raccolta differenziata. Al momento siamo ancora in regime di Tarsu ed è probabile che con l'inizio della raccolta differenziata si passi anche noi alla TIA, cui siamo obbligati ma in questo momento, vista la proroga concessa, potremmo farlo secondo le "vecchie leggi".

Resta anche da decidere l'entità della nuova bolletta rifiuti, da definire con apposito regolamento. L'amministrazione ha indicato come termine la fine di maggio.

Aldilà della bontà o meno della campagna informativa intorno al tema differenziata ai Santangiolesi interessa sapere quanto pagheranno con il nuovo sistema e quanto potranno risparmiare differenziando. Resto, come tutti i cittadini, in attesa di notizie e dettagli.