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Le bottiglie di plastikj

La traversata della zattera riciclata

David Mayer da Rothschild, il nome è già un programma, sta continuando la sua traversata a bordo della plastikj che lo porterà da San Francisco a Sidney percorrendo ben 9000 miglia nautiche. Ad oggi ne sono state percorse poco più di 5000.

La plastikj è una moderna e tecnologica zattera fatta di bottiglie di plastica. Ne sono servite ben 12500 per costruirla. Ospita sei membri di equipaggio ed è fatta tutta di materiali ricilcati. Nelle bottiglie i tecnici hanno anche intrappolato anidride carbonica.

La vela è ricavata da materiali plastici, ci sono le immancabili celle fotovoltaiche e dei generatori azionati a bicilcetta. C'è un impianto per il trattamento delle acque nere e un orto verticale.

Missione interessante da tutti i punti di vista ma possibile solo ad un ricco trentenne che ha così coronato il suo sogno nel cassetto.

La missione vuole anche attirare sulla mai abbastanza citata  great pacific garbage patch, ovvero un vero e proprio stato grande cinque volte la gra bretagna e formato da rifiuti, in gran parte plastica, raccolti e messi insieme dalle correnti oceaniche tra la california e le hawai.

Insomma una bella traversata con un'imbarcazione stimolante, condita da buoni propositi che in questi casi non possono mai mancare. Speriamo non resti solo il sogno realizzato di un giovane ricco inglese. 

Per seguire la traversata e per avere tutte le informazioni sull'imbarcazione consultate il sito ufficiale.  

Differenziata e pannolini a Santangelo Le Fratte

Riflessioni sulla futura differenziata

L’imminente avvio della raccolta differenziata pone interrogativi ai quali fino ad oggi non avevamo pensato. Quello di come differenziare i pannolini è un esempio, immagino ci siano altre categorie di rifiuti, diciamo così “particolari”, che fanno parte del nostro vivere quotidiano e che al momento ci sfuggono, che dovremo capire come “differenziare”.

Per quanto riguarda l’uso dei pannolini trovo l’idea di quelli lavabili, quindi utilizzabili più volte, buona, non solo per produrre meno rifiuti da smaltire, ma anche economica. E’ un po’ il discorso fatto in alcune città dove i grandi supermercati hanno adottato per la vendita di alcuni prodotti, ad esempio i detersivi, il metodo cosiddetto “alla spina”. Nel caso del detersivo, si compra un flacone di plastica la prima volta, quando è vuoto lo si riempie di nuovo al distributore, si pagano solo i litri di detersivo “ricaricati”, riutilizzando il flacone. Il risultato è minor costo dei detersivi e minore produzione di plastica da smaltire. Non male!!!
Esperimenti del genere sono numerosi in diverse città e per diversi prodotti. La gente è contenta perché risparmia e si è adeguata volentieri. A dimostrazione che iniziative valide e ben programmate sono ben recepite dai cittadini.

Francamente quello dello smaltimento dei pannolini è un problema che non mi sono posta, forse perché nella mia famiglia non ci sono neonati o bambini piccoli, mi rendo però conto che il problema esiste per chi invece ne ha.

QUINDI I PANNOLINI VANNO NEI RIFIUTI INDIFFERENZIATI!!!

Bene. Mi fa piacere saperlo. Faccio però una riflessione. I rifiuti “indifferenziati” come saranno raccolti? Immagino che saranno ritirati presso le nostre case e, a quanto risulta, e questa è una delle ultime informazioni di cui sono venuta a conoscenza, verranno depositati presso il centro di raccolta di contrada “Braide”, dove, contrariamente a quanto annunciato inizialmente, sarà predisposto uno “scarrabile” per i rifiuti “indifferenziati”, cioè tutti quei rifiuti che non possono essere differenziati o che la gente non ha “separato”. Quindi anche i pannolini andranno tra i rifiuti indifferenziati, insieme ad altri? Ora immaginate d’estate, con il caldo, cosa succederà. Io l’ho immaginato!!! Ma non solo. Potrebbe succedere quanto accaduto circa 10gg. fa presso i cassonetti della spazzatura situati all’incrocio della “madonnina” a c/da Isca.

Cosa è successo? Dunque c’era un notevole cumulo di spazzatura, segno che da qualche giorno non era stata prelevata (per la verità questa situazione si verifica già da qualche settimana e l’ho constatato di persona nel mese di maggio!!). La quantità di spazzatura era tale da “trasbordare” dai cassonetti, ormai pieni. La gente ha quindi deposto le buste con la spazzatura, chiuse, di fianco ai cassonetti. Il venerdì mattina è passato il camion della spazzatura per il ritiro, sono stati svuotati i cassonetti, ma le buste poste di fianco non sono state raccolte. Nella notte tra venerdì e sabato, o comunque nelle prime ore del sabato mattina, alcuni cani “randagi” (questo dei cani randagi è un problema ancora irrisolto nonostante le delibere comunali!!!) hanno rotto le buste e sparso la spazzatura contenuta per tutto il circondario, compresa sede stradale e terreni adiacenti. Tra i rifiuti c’erano anche pannolini per bambini, naturalmente usati!!

Al di là dell’interesse e del disagio che chi abita da quelle parti possa avere avuto per l’accaduto (mia mamma, che è più accomodante di me, si è messa a raccogliere alla meno peggio la spazzatura sparsa, io avrei fotografato lo scempio e sporto denuncia!!!) l’episodio pone una riflessione.

Se ciò accade anche presso il centro di raccolta? Certo se sarà chiuso o presidiato, come previsto dalla normativa, non potranno entrare cani “randagi” (Forse!!!) ma, se durante le operazioni di scarico dei rifiuti negli “scarrabili”, o durante le operazioni di sostituzione di quelli pieni con altri vuoti, parte dei rifiuti cade al di fuori, cosa succederà, gli operatori adetti raccoglieranno i rifiuti? Oppure verranno lasciati lì? E se così fosse, il tempo, caldo o intemperie varie, come ridurranno la spazzatura caduta? Queste domande sono lecite perché ancora non ho capito il tipo di copertura prevista, e se prevista, per il centro di raccolta.
Al momento si sa solo che ci saranno le siepi intorno… che qualcuno curerà, immagino!!!
Comunque la normativa sui centri di raccolta è chiara su questi aspetti: siepi nell’intorno, copertura, ma anche scarichi fognari per la pulizia dell’area, manutenzione dell’area ecc. ecc.
Quindi se la spazzatura cadrà al di fuori degli “scarrabili” si pulirà o laverà il piazzale?

Francamente, sulla base dell’episodio di cui ho riferito, dubito fortemente che qualcuno raccoglierà la spazzatura che cadrà a terra o che qualcuno si metterà a lavare il piazzale...e continuano a chiamarla “isola ecologica”!!!!!

Raccolta differenziata: i pannolini

Come smaltire i pannolini

La raccolta differenziata fa sorgere dubbi e domande che normalmente non ci si pone. Una di queste è: come vanno trattati i pannolini usa e getta? Ovvero dove vanno buttati? Lo dico subito, nel secchio dei rifiuti non riciclabili. E inoltre, esiste un modo per rendere meno problematico lo smaltimento di un indubbiamente utile accessorio per neonati e genitori?

Ho trovato un video che spiega bene la questione. Nel filmato si parla anche di nuovi tipi di pannolini, meno impattanti dal punto di vista ambientale: i pannolini riciclabili e i pannolini lavabili. Due opzioni da tenere a mente quando guardiamo i nostri contenitori per la spazzatura.

Impressionante il dato sulla produzione di spazzatura di un neonato nei suoi primi 2,5 - 3 anni di età: Una tonnellata di rifiuti!


La tia e la sua applicazione

Criteri di calcolo per la tia

La tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) sta scomparendo a favore della tia ovvero della tariffa igiene ambientale. Il nostro paese non fa eccezione. E di questi giorni l'approvazione delle nuove tariffe da parte dell'Amministrazione Comunale di Santangelo Le Fratte. Non conosco i dettagli della manovra, so solo che si parla del triplo rispetto a quanto fin qui pagato! Se ciò è vero c'è di che protestare e sonoramente anche! Per il 2008 ho versato poco più di 200 euro. Secondo quanto si dice tra due anni dovrò pagare 600 euro!?

Prima di pensare a forme di protesta mi piace capire cosa si è fatto e cosa si fà per la determinazione dei costi associati alla nostra raccolta rifiuti. In attesa di leggere dati locali cercherò di spiegare in termini semplici come si calcola la tia in modo da avere punti di riferimento precisi per valutare le nuove tariffe.

Premesso che la tia impone la copertura totale dei costi associati al servizio nettezza urbana mentre la tarsu imponeva una copertura di almeno il 50%, coprendo il resto con altre voci di bilancio, cercherò di spiegare brevemente cosa prevede l'attuale normativa in merito ai criteri di calcolo della tia, criteri che dovrebbero essere adottati per la redazione del regolamento comunale per la tariffa igiene ambientale.

Per i ragionamenti che andrò ad esporre occorrono un paio di premesse.

1. Il costo del servizio di gestione dei rifiuti deve essere coperto integralmente dalla TIA. Per rifiuti intendo, oltre ai "normali" rifiuti anche i rifiuti domestici ingombranti ed i rifiuti di  qualunque natura o provenienza giacenti  su strade ed aree pubbliche o soggette ad uso pubblico. 

2. Il costo di gestione è definito ogni anno in relazione al piano finanziario degli interventi necessari e in generale rispetto a tutto quello che è previsto dall'art. 8 del D.P.R. n. 158/1999.

La determinazione della TIA parte dai  presupposti indicati  dall’articolo 65 del  D.Lgs.507/93 e dalla Circolare 25/E del 2000, che fa presente che risulta sostanzialmente coerente con  il  principio dell'art.  65 del  D.  Lgs. 507/93  l'utilizzazione dei   criteri  dettati  dal  metodo normalizzato (DPR 158/99) per la determinazione della entità della tariffa.

In sostanza per la determinazione della  TIA  da parte del Comune  si fa riferimento all’insieme dei criteri e delle condizioni previsti per la definizione della "TIA di riferimento" di cui all’articolo 2 del D.P.R. n. 158/1999, da approvare dalla Giunta Comunale annualmente. 

La TIA di riferimento a regime deve coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti  urbani, nei  modi  previsti  dall'allegato 1,  punto 1,  del  D.P.R.  n.  158/1999,  e  rispettare l’equivalenza tra il totale delle entrate tariffarie e il totale dei costi di cui al medesimo allegato.

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Raccolta differenziata a Sant’Angelo le Fratte

Luci ed ombre sulla nostra differenziata

Come annunciato anche dalla stampa regionale lucana (vedi “Il Quotidiano” del 04/05/2010), è  in partenza nel nostro  paese,  piccolo  centro  della  valle  del Melandro,  la  raccolta  differenziata  insieme  al  nuovo  piano  di gestione dei rifiuti messo a punto dall’Amministrazione Comunale.  

E’  opinione  comune  che  la  raccolta  differenziale  è  il  modo  più  razionale  per  gestire,  nel  rispetto dell’ambiente, il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Problema che coinvolge non solo il nostro comune e la nostra regione, ma tutto il territorio nazionale.
Tutti siamo chiamati ad un atto di responsabilità e di educazione civica, affinché  la raccolta differenziata si faccia, con rigore e precisione. Ci sono tuttavia alcuni aspetti del piano messo a punto dall’Amministrazione Comunale di Sant’Angelo che inducono a qualche riflessione e critica. 

Innanzitutto  sull’informazione e  il coinvolgimento dei cittadini  che, di  fatto, non c’è  stato,  se non a “fatto compiuto”.  Nei  giorni  scorsi  i  rappresentanti  dell’Amministrazione  sono  stati  impegnati  in  una  serie  di incontri e dibattiti pubblici per informare la cittadinanza. Il primo si è tenuto il 16 aprile scorso, altri si sono tenuti  nelle  4  frazioni  più  grandi  del  paese.  Pur  apprezzando  l’impegno,  l’informazione  è  stata  tardiva  in considerazione di due fatti oggettivi. 

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Raccolta differenziata e costi associati

Dalla TARSU alla TIA ovvero dalla tassa alla tariffa

Con il Decreto Ronchi (d.lgs.22/97, art.49) e con il suo regolamento attuativo (d.p.r. 158/99) il legislatore ha previsto la graduale introduzione della T.I.A. "tariffa di igiene ambientale" che sostituisce la TARSU, ovvero la "tassa rifiuti solidi urbani".

Alcuni Comuni hanno cominciato ad adeguarsi ai dettami della legge, sostituendo la TARSU con la TIA e disciplinandone la riscossione con specifici regolamenti.

Era previsto che i comuni passassero al nuovo regime entro Dicembre 2006, tuttavie le leggi finanziarie 2007 e 2008 hanno sospeso i termini decretando che i Comuni dovessero mantenere lo stesso sistema di tassazione del 2006 fino a tutto il 2009.

Nel frattempo la TIA è stata ridefinita con il cosiddetto "decreto ambientale", D.lgs.152/2006, che ad oggi manca ancora del regolamento attuativo, ovvero di un decreto del Ministero dell'ambiente. I passaggi al nuovo sistema sono stati sospesi in attesa del decreto che consentira' ai Comuni di adottare la TIA secondo le nuove disposizioni del codice ambientale.

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