Determinazione della tia
La TIA è determinata per anno solare con deliberazione della Giunta Comunale sulla base della TIA di riferimento.

La  TIA  è   composta   da   una   parte   fissa,   determinata   in   relazione   alle   componenti essenziali del costo del servizio, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, alle modalità del servizio fornito e all’entità dei costi di gestione.

La TIA è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica.  La categoria delle utenze domestiche comprende gli immobili adibiti ad abitazioni civili. La categoria delle utenze non domestiche rientrano le attività commerciali, industriali, professionali, le attività produttive in genere, le associazioni e le comunità. Nel prosieguo dei mie ragionamenti farò riferimento solo alle utenze domestiche.

Ci possono essere ovviamente casi di riduzione della tariffa che vanno opportunamente disciplinati. Ai  sensi  delle disposizioni  recate dall'art.7 del  D.P.R.  n.158/1999, la concessione di riduzioni agli utenti è consentita esclusivamente mediante applicazione di appositi coefficienti di   riduzione   sulla  parte   variabile della TIA nei casi ivi tassativamente  previsti.

La superficie da prendere in considerazione per il calcolo a metro quadro della tariffa è qella calpestabile  misurata sul filo interno dei  muri. E compito del'amministrazione disciplinare poi il computo delle superfici quali sottotetti, aree di parcheggio coperte, ed altro.

Determinazione quota fissa
Per la determinazione della quota  fissa da attribuire alla singola utenza domestica si prende come riferimento l’importo dovuto da ciascuna famiglia anagrafica, costituente  la singola utenza, ponderato   sulla   base   del coefficiente   di   adattamento Ka relativo al numero dei componenti  della  famiglia anagrafica medesima e alla superficie dell’immobile occupato o condotto, in  modo da privilegiare le famiglie più   numerose e le  minori dimensioni dei locali, questo secondo quanto specificato nel punto 4.1 dell’allegato 1 al Decreto del  Presidente della Repubblica 27 aprile 1999,  n.  158,   tabella 1a  (Sud). In base a quanto previsto da tale tabella per Santangelo valgono i seguenti coefficienti correttivi:

N.ro componenti famiglia anagrafica KA, coeff. adattamento per superficie e n.ro componenti famiglia anagrafica
1 0.81
2 0.94
3 1.02
4 1.09
5 1.10
6 o più 1.06

Determinazione quota variabile
La parte variabile della TIA è rapportata alla quantità di rifiuti indifferenziati e differenziati, specificata  per   chilogrammo prodotta da  ciascuna  utenza.  In assenza di sistemi  che consentano la  misurazione   individuale   dei Kg prodotti, si applica un sistema presuntivo desumibile sulla base dei coefficienti (Kb) previsti al punto 4.2 dell’allegato 1 al D.P.R. n.158/1999, tabella 2. Da tale tabella si possono scegliere vari cefficieti tra quelli mostrati, anche in combinazione tra loro. Ad esempio per un componente si può prendere il valore minimo, per due il massimo, per tre il medio e così via.

N.ro comp. nucleo familiare KB, coeff. proporzionale produttività per n.ro componenti nucleo familiare
MinimoMassimoMedio
10.601.00.80
21.401.801.60
31.802.302.0
42.203.02.60
52.903.603.20
6 o più3.404.103.70

Agevolazioni per la raccolta differenziata
Va da sè che tutti i cittadini devono prestare la massima collaborazione nell'attuazione delle metodologie di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ed assimilati e dei rifiuti di imballaggi. Ovviamente non basta, quale incentivo, l'aspetto culturale ma occorrono anche effettive riduzioni della tia.

In applicazione dell'art.  7,  comma 1,  del  D.P.R.  n.  158/1999, le componenti  di  costo  variabile relative a:
- smaltimento dei materiali differenziati raccolti;
- tributo regionale corrisposto sui quantitativi di rifiuti urbani smaltiti in discarica, determinate in
via preventiva sulla base dei quantitativi e costi stimati;
sono soggette a verifica e conguaglio con i dati effettivi registrati a consuntivo.

Il  minor costo sostenuto  in un esercizio per  tributo regionale dovuto sulla quantità dei rifiuti urbani ed assimilati smaltiti in discarica viene computato a riduzione del costo del servizio per gli esercizi successivi.

Il  minor  costo di  smaltimento dei   rifiuti  urbani  ed assimilati   in discarica e di  avvio al recupero del materiale differenziato raccolto rispetto alla previsione, congiuntamente valutato, viene calcolato a riduzione del costo del servizio negli esercizi successivi.

Giunti a questo punto dovremmo chiedere ai nostri amministratori di conoscere almeno i dati seguenti per una serena valutazione di quanto trapela:

- A quanto ammonta la tariffa di riferimento?
- A quanto ammonta la quota fissa per utenza?
- A quanto ammonta la quota variabile per utenza?

Dire che la tariffa triplica, senza specificare in che senso, produce solo confusione. La tia è più articolata della tarsu, applicare i criteri della tarsu (costo a metro quadro) spacciandola per tia offende l'intelligenza dei cittadini. E anche a voler ragionare in termini di solo costo a metro quadro non si capisce perchè i costi triplicano. In assenza di comunicazione l'unica sensazione che si ha e che ci costa il triplo perchè dobbiamo fare la raccolta differenziata!

Attendo l'evoluzione della questione che ha un indubbio interesse pubblico.


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Approfondimenti
(Riporto una parte degli allegati, per tutte le parti fare riferimento al testo integrale degli stessi).

La matematica sintetizza fiumi di parole e mai come in questo caso c'è bisogno di qualche formula esemplificativa, tutte previste negli allegati dell'ormai famoso D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158.

ALLEGATO 1 (previsto dall'articolo 1, comma 1)

Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani
Metodo normalizzato per definire le componenti dei costi e determinare la tariffa di riferimento

Tariffa di riferimento a regime.
La tariffa di riferimento a regime deve coprire tutti i costi afferenti al servizio di gestione dei rifiuti urbani e deve rispettare la seguente equivalenza:

(1)      STn = (CG + CC)n-1 (1 + IPn - Xn) + CKn

STn = totale delle entrate tariffarie di riferimento
CGn-1 = costi di gestione del ciclo dei servizi attinenti i rifiuti solidi urbani dell'anno precedente
CCn-1 = costi comuni imputabili alle attività relative ai rifiuti urbani dell'anno precedente
IPn = inflazione programmata per l'anno di riferimento
Xn = recupero di produttività per l'anno di riferimento
CKn = costi d'uso del capitale relativi all'anno di riferimento

...

Suddivisione della tariffa in parte fissa e parte variabile.
Secondo quanto disposto al comma 4 dell'articolo 49 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, la tariffa è composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti, e da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito, e all'entità dei costi di gestione.

La Tariffa si compone quindi di due parti:

(4)     ST = STF + STV

La parte fissa STF deve coprire i costi indicati nella seguente equivalenza:

(5)    STF = CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK

Gli enti locali che conferiscono a smaltimento i rifiuti indifferenziati presso impianti di terzi, richiedono che il soggetto gestore dell'impianto evidenzi, all'interno del prezzo richiesto, la quota relativa ai costi riconducibili all'impiego del capitale (CK), al fine di attribuirli nella parte fissa della tariffa.

La parte variabile STV, invece, dipende dai quantitativi di rifiuti prodotti dalla singola utenza. I rifiuti possono essere misurati puntualmente per singola utenza o per utenze aggregate, o, in via provvisoria, sino a che non siano messi a punto e resi operativi i sistemi di misurazione predetti, calcolati sulla base dei parametri di cui al successivo punto 4. La parte variabile åTV deve coprire i costi indicati nella seguente equivalenza:

(6)     STV = CRT + CTS + CRD + CTR

4. Articolazione della tariffa a regime.

4.1. Calcolo della parte fissa della tariffa per le utenze domestiche.

La quota fissa della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria (£/m2) per la superficie dell'utenza (m2) corretta per un coefficiente di adattamento (Ka) secondo la seguente espressione:

(7)     TFd(n, S) = Quf · S · Ka(n)

dove:

TFd(n, S) = Quota fissa della tariffa per un'utenza domestica con n componenti il nucleo familiare e una superficie pari a S.

n = Numero di componenti del nucleo familiare.

S = Superficie dell'abitazione (m2).

Quf = Quota unitaria (£/m2), determinata dal rapporto tra i costi fissi attribuibili alle utenze domestiche e la superficie totale delle abitazioni occupate dalle utenze medesime, corretta per il coefficiente di adattamento (Ka).

(8)     Quf = Ctuf/Sa Stot(n) · Ka(n)

dove:

Ctuf= Totale dei costi fissi attribuibili alle utenze domestiche.

Stot(n) = Superficie totale delle utenze domestiche con n componenti del nucleo familiare

Ka(n) = Coefficiente di adattamento che tiene conto della reale distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero di componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza. I valori di tali coefficienti sono riportati nelle tabelle 1a e 1b e sono stati elaborati per le tre aree geografiche e per comuni con popolazione superiore e inferiore ai 5000 abitanti rispettivamente, sulla base dei dati ISTAT.

4.2. Calcolo della parte variabile della tariffa per le utenze domestiche.
La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria per un coefficiente di adattamento (Kb) per il costo unitario (£/kg) secondo la seguente espressione:

(9)     TVd = Quv · Kb(n) · Cu

dove:

TVd = Quota variabile della tariffa per un'utenza domestica con n componenti il nucleo familiare.

Quv = Quota unitaria, determinata dal rapporto tra la quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche e il numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare delle utenze medesime, corrette per il coefficiente proporzionale di produttività (Kb).

(10)     Quv = Qtot/Sn N(n) · Kb(n)

dove:

Qtot = Quantità totale di rifiuti

N(n) = Numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare.

Kb (n) = Coefficiente proporzionale di produttività per utenza domestica in funzione del numero dei componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza. I valori di tali coefficienti sono riportati nella tabella 2.

Cu = Costo unitario (£/kg). Tale costo è determinato dal rapporto tra i costi variabili attribuibili alle utenze domestiche e la quantità totale di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche.


Errori ed omissioni sono sempre in agguato. Ringrazio in anticipo coloro che vorranno contribuire con correzioni e/o contributi al presente articolo.